L'angolo cottura del gastropsichiatra. Prima puntata.
Esordisce oggi sulle pagine di
Tuttoperbocca una nuova rubrica, “l’angolo cottura del gastropsichiatra”. Come
tutti sanno- e come è noto dai tempi delle libagioni durante le quali venivano
offerte ad Apollo le trippe di cinghiale fritte nel grasso di uro (col miele, sì,
col miele) per raccomandarsi la salute- il modo migliore per lenire le pene
dell’anima è attraverso il cibo. Dall’alto della mia lunga esperienza in fatto
di preparazione e trituramento di manicaretti attraverso l’uso di muscoli
volontari mandibolari, dispenserò quindi gastroconsigli a quante tra le mie
lettrici manifesteranno l’esigenza di alimentarvisi. E’ ovvio che, vista la
gargantuesca mole di richieste che mi perverranno (e che in realtà stanno già
in parte ingrassando la memoria della mia casella di posta) non tutte potranno
essere pubblicate immediatamente. In ogni caso, nessuna sarà lasciata a bocca
asciutta.
Per vedere pubblicata la vostra
lamentela esistenziale (e la conseguente gastrorisposta), scrivetemi
all’indirizzo tuttoperbocca@gmail.com,
specificando nell’oggetto “gastropsichiatra, richiesta consulto”. Nel testo,
specificate anche se volete rimanere anonime, indicando eventualmente in nickname col quale desiderate essere
menzionate.
Per normali gastroconsigli o
gastropsicodiscettazioni, sono ovviamente a disposizione anche i commenti.
Come per il FNLRPABMB, astenersi
vegetariani, consumatori di carne ben cotta e assassini seriali. Non verranno
inoltre tollerati usi strumentali di termini come “dadolata” e “vellutata”.
Durante la cena-evento d’inaugurazione de “L’angolo cottura del
gastropsichiatra” sul roof garden
della “Pergola”, dove insieme all’amico Heinz Beck ho preparato e servito
variazioni di pomodoro, tagliolini spigola, zucchine e bottarga e carrè
d’agnello NON su un letto di rucola, il tutto innaffiato da Franciacorta Ca’
del bosco e Riesling di Rudy Pichler, la prima cliente ufficiale è stata la mia
amica Naomi W. Mentre mi stavo dilettando a elencare i vantaggi del mais, mi ha
fatto arrivare un biglietto, di cui riporto le parti salienti. Anche se molti di
voi la riconosceranno dalla foto, ha comunque chiesto di rimanere anonima.
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Naomi W. ha problemi col suo ultimo fidanzato |
Naomi W.
Santo cielo povera Naomi. Ti cucino qualcosa di buono, perché a
tavola, al contrario di quanto accade nelle relazioni affettive- ed in particolare
nelle tue- se un piatto è buono, lo è sempre, e se un piatto fa schifo, fa
schifo uguale. Voglio dire, che mentre in amore è lecito discutere di gusti
fino allo sfinimento, un’amatriciana o la sai fare, o non la sai fare. E anche
se sei un bifolco ignorante che ci mette la cipolla, una volta che avrai
assaggiato gli gnocchetti a coda de’ soreca all’amatriciana della sora Anna
(col guanciale e il pecorino), non vorrai più, nemmeno per ripicca, i bucatini
scotti con pancetta affumicata e parmigiano che ti servivano all’hotel Enea di
Pomezia durante il workshop sul fotovoltaico.
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