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Caesar Salad



Tempo di preparazione: 10 min.

Difficoltà: bassa

Segreto: carbonara.

Cominciamo col dire che fino a poco a tempo ero pienamente d’accordo con quanto affermato da Anthony Bourdain, secondo il quale “in nessun menù degno di tale nome dovrebbe mai comparire la Caesar salad.” Prima di approfondire l’argomento infatti, con il facile snobismo di chi crede di sapere tutto senza bisogno di entrare troppo nei particolari, identificavo la Caesar come l’insalatona dei ciccioni, ponendola in una posizione uguale e contraria rispetto a tutte le altre insalatone che invadono le nostre tavole, con l’aggravante del rapporto sconveniente in termini di senso di colpa/effettivo salutismo/ soddisfazione palatale. Eh già perché almeno dietro le insalatone consumate nelle club house di circoli del Tennis da quarantenni in lotta con le taglie del vestito del matrimonio, almeno si cela effettivamente un ridotto introito calorico e una qualche forma di nutrimento sotto forma di omega-3 sott’olio, vitamine (?), sali minerali e fibre, che oramai lo sanno tutti che fanno bene. E invece nella Caesar, al posto del tonno in scatola, del mais, e delle mozzarelline cosa troviamo? Pancetta, uovo crudo, parmigiano. Manco fosse una carbonara.

Già, una carbonara.

E’ stato dopo aver assaggiato la miglior Caesar salad d’America (Jabcob's Steackhouse-Toronto CA) che mi si è accesa la lampadina, si sono collegate le sinapsi, ho detto “eureka”: la benchmark della Caesar Salad non è l’insalatona-dopo-squash della chiatta seduta due tavolini accanto al Tennis Club Parioli, ma è lei, la criptonite degli uomini d’acciaio, il piatto del condannato, la regina delle metafore esistenziali: la carbonara.

Il passaggio fondamentale per l’assemblaggio della Caesar Salad è il dressing (altrimenti detto condimento), sul quale esistono differenti versioni e proposte, anche molto distanti tra loro (uovo intero pre-bollito per 30 secondi, solo la chiara montata a neve, intero crudo, uova sode con la mayonese etc.)

In ogni caso, nessuna di queste prevede l’uso dell’aceto balsamico.




Io avanzo la mia versione: in un’insalatiera sufficientemente capiente per divertirvi a sbatacchiare l’uovo senza compromettere la vestibilità dell’outfit, versate due tuorli d’uovo (un uovo per ogni porzione dovrebbe essere la ratio, in caso potete arrivare a uno e mezzo) e due belle prese di sale. Spremetevi quindi il succo di mezzo limone. Con la mano sinistra versate a filo un bricco d’olio (una tazzina da caffè quantificabile in circa 30mL) e con la destra (invertendo la sequenza se siete mancini) sbatacchiatelo, anzi, meglio, incorporatelo nei tuorli. Potete farlo sia con una frusta che con una forchetta, in ogni caso non pensate di stare facendo la mayonese. Aggiungete abbondante pepe nero macinato al momento. E un goccio di salsa Worcester.

Separatamente, saltate in una padella del bacon (o pancetta o speck affumicato etc.) tagliato a cubetti, fino a raggiungere una consistenza croccante. Prendete del pane bianco- io ho usato una baguette- e fatene quadratini, disponeteli graziosamente su una teglia- inframmezzando fra la superficie nuda e il pane un foglio di carta da forno- spruzzateli con olio d’oliva e infornate a 180°C per pochi minuti.

Per l’insalata: lattuga romana, non se ne esce. Lavare, asciugare e tagliare in piccoli pezzi. No foglie giganti grondanti acqua, please. Niente riccia, radicchio, belga. E soprattutto niente pomodori, carote, olive e ravanelli.

Assemblaggio finale: calate delicatamente le foglie d’insalata, aggiungete i cubetti di pane croccante, tenendovene un po’ per il ritocco finale e fate lo stesso (cioè aggiungetene un po’ e tenevetene un po’ per il ritocco finale) con il bacon. Mescolate vigorosamente e impiattate. Direttamente nei piatti aggiungete i restanti cubetti di pane e bacon e grattate altro abbondante parmigiano.

Fatto.

Cosa differenzia ordunque la Caesar salad dalla carbonara, se non la sola presenza dell’insalata in luogo dei rigatoni? E’ quindi corretto affermare che la Caesar è un’alternativa light alla carbonara e non un’alternativa villica e ipercalorica all’insalatona-dopo-squash e come tale un piatto di tutt’altra e più elevata dignità.

Consiglio del Sommelier: la presenza dell’uovo crudo avvicina la Caesar agli abbinamenti impossibili (sentore metallico col tannino del vino rosso) quindi vino bianco, non se ne esce. Perché non provare con un Muskateller allora? I sentori floreali e la tendenza dolce di questo simpatico vitigno da “pappemosce”, ben si accompagna con la sapidità data dal bacon e dal parmigiano e dalla grassezza dell’uovo crudo montato con olio d’oliva, mentre la sua naturale mancanza di acidità, verrà compensata dal succo di limone presente nella Caesar.


In any case

Enjoy it!

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