Tempo di preparazione: dipende dal numero. Minimo minimo 25 min. Difficoltà: media Segreto: incoffessabile "Com'è la pecora in callara ?" " È un burro!" Il consumo di carne di pecora è molto diffuso in tutto il Maghreb, a cominciare dal cous cous per arrivare a preparazioni che richiedono un giorno intero, tipo la pecora intera cotta nelle braci in una buca profonda un metro e mezzo assieme a foglie aromatiche e spezie varie. L'uso delle spezie richiede una grossa sapienza per mascherare l'odore pungente di pecorone. È per questo che noi italianii-con poche eccezioni- siamo molto più propensi a consumare abbacchio- una pecorella di un solo mese di vita- e che il difetto principale che si può riscontrare in piatti tipo lo scottadito è proprio "la puzza di pecora". Da qualche anno si è diffuso il consumo di arrosticini di pecora alla brace, originari delle sagre di Corropoli e Controguerra in Abruzzo, che ha sdoganato questo tipo di carn...
N.B. : questo post è dichiaratamente satirico. Se l’affermazione “i cinesi mangiano la merda” fosse vera, i Cinesi non avrebbero superato da tempo il miliardo di persone e non avrebbero dato vita ad una delle civiltà più illuminate che la storia umana abbia mai conosciuto. A loro si deve infatti- tra le tantissime altre – la scoperta della polvere da sparo, dei soldi di carta e in campo alimentare- cioè quello che più mi preme- degli spaghetti. A tal proposito vedi anche qui . La foto viene da qui . Abituati alla cucina italiana, non è difficile trovare campioni della razza orgogliosamente convinti della superiorità della cucina nostrana. Personaggi la cui apertura mentale in ambito alimentare- e molto spesso anche in qualsiasi altro ambito- non va oltre il trittico lasagne-cannelloni-fettuccine. Ferventi fautori del campanilismo in forma avvolgibile, capitani di ventura della pasta al forno, di tortellini della nonna e del ridi-ridi che mamma ha fatto gli gnocchi, quest...
Timballo abruzzese Tempo di preparazione : oltre due ore Difficolta’: elevata Segreto: quantitativo di acqua nelle scrippelle La vera ricetta del timballo abruzzese senza pallottine, sia detto subito e messo agli atti. In generale, sono contrario alla fissazione di quelli che, ossessionati dall’appartenenza regionale, passano il loro tempo alla ricerca della ricetta autentica del caciucco livornese, dei peperoni ripieni o del baccala’ mantecato. Baccala’ mantecato del quale esiste persino una confraternita a protezione dello stesso, con tanto di riti d’iniziazione, gerarchia massonica e eventi in stile festa in maschera di “eyes wide shut”. Tanto per dire i livelli da inquisizione spagnola che la ricerca del vero in cucina puo’ raggiungere, senza che nessuno si faccia male. Ma in questo caso, ho ritenuto necessario fare appello alle tradizioni di famiglia per fare giustizia su un vero e proprio falso mito in cucina, secondo il quale la cucina abruzzese ...
Tempo di preparazione : 90 min. Difficoltà: elevata/elaborata Segreto: demi-glace per la salsa Dico agnello con patate per essere deliberatamente minimalista, ma il titolo di questa ricetta potrebbe essere qualcosa tipo “Agnello biologico alle erbe aromatiche con salsa profumata alla menta e patatine croccanti al forno”: giusto così, per volare basso, mi limito ad agnello con patate. Della demi-glace si è detto a lungo : alla fine, è la via per estrarre e concentrare il sapore dell’agnello. Ma andiamo con ordine. Preparazione della carne (il giorno prima) : ho preso un bel cosciotto di agnello biologico dal macellaio di fiducia. L’ho inciso con il coltello buono e nelle fessure ho inserito un trito di rosmarino e timo. Ho strusciato la carne con aglio e sale grosso e poi l’ho immersa in una marinata di vino bianco (buono, non il tavernellone andato a male che abita sul lavandino da mesi), del Chenin Blanc sudafricano, un limone spremuto, un bicchie...
Tempo di preparazione : 35 min. Difficoltà : facile Segreto : non giudicare dal nome Io sono uomo di mare a partire dalla trattativa con il pescivendolo fino al tavolo da pranzo, passando per le padelle, i forni e le griglie della mia cucina o per la carta del mio ristorante preferito. Ma il contributo che posso dare in presenza di reti, ami e nasse non va oltre un commento di ammirazione, a panza piena e la sera prima, per coloro che, letteralmente, s’imbarcano nell’epica avventura della pesca. Questo per dire che io la rana pescatrice la riconosco o sul banco del pesce come una grossa coda desquamata privata della testa (chiamata appunto coda di rospo) o direttamente nel piatto del ristorante sotto forma di sofisticato manicaretto. Può anche darsi che in quei ristoranti che espongono le loro primizie ittiche, l’abile direttore di sala- tra un “tutto bene” e l’altro- mi abbia anche blandito alludendo ad una favolosa coda di rospo, lì in vetrina tra i ricci, la pezzogna e le...
Il termine generico afrodisiaco, per rimanere al solo ambito alimentare, si riferisce a qualcosa il cui consumo incide positivamente sulla sfera sessuale. Tralasciando il mondo farmaco- per il momento- ed i vari Viagra, Cialis e Levitra che agiscono effettivamente sull’idraulica della prestazione maschile, meriterebbe nella categoria una menzione speciale il Caverject, trascurato farmaco iniettivo (da iniettare sulla parte) assunto oramai fuori controllo medico- almeno così suggeriva in tempi non sospetti la ormai ex-moglie- da un noto esponente politico italiano con la passione per i regali costosi a piccole fiammiferaie indifese che sognano di possedere un proprio centro estetico con ampio parcheggio. Se però mi soffermassi sulle caratteristiche del Caverject verrei meno alla premessa esistenziale di questo blog che si occupa, come facilmente evincibile dal titolo, solamente di ciò che viene assunto per bocca. È quindi evidente come io possa far riferimento alle “punturine” del gene...
Tempo di preparazione: 60 min. Difficoltà: media Segreto: non é un risotto. Tantomeno un risotto mari e monti. Proprio cosí, nonostante le apparenze, la Paella non è un risotto. Trattandosi di uno di quei piatti della tradizione, è ovvio che si tenda ad enfatizzarne l’aderenza quanto il più possible all’originale. Pur essendo io contrario per partito preso alla ricerca della verità, considerando inutilmente sciovinista la ricerca del vero in cucina, non posso comunque negare come sia difficile cimentarsi con un piatto elaboarato come la Paella senza prima averne assaggiate almeno un paio di versioni direttamente in loco . La cosa più importante che dovete sapere sulla Paella è che il riso non deve avere consistenza cremosa ma bensi dev’essere sgranellato. I chicchi della Paella devono risultare staccati tra loro e non mantecati. Per fare ciò, avete bisogno di una padella. Ebbene sí, il segreto nel preparare la paella consiste nella tautologia...
Ciao ANDY, grazie della visita........il risotto non è niente male, comunque da provare anche perchè il gatto non lo mangia di certo!!!
RispondiEliminaAlla prossima
Al sangue, se possibile ancora viva!
RispondiEliminahttp://andantecongusto.blogspot.it/2012/01/elogio-della-bistecca-tagliata-di.html
Un bacione!
Pat