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Calamarata


Tempo di preparazione:30 min.

Difficoltà: media

Segreto: livello di confidenza col pescivendolo

L’unico inconveniente nella preparazione di piatti coi calamari è rappresentato dalla seccatura di pulirli accuratamente: eestrarre la lisca cartilaginea, cavare gli occhi, strappare la pelle. È per questo che il modo migliore per gustarsi questo delizioso primo di mare è farsi pulire i calamari dal proprio pescivendolo di fiducia, un asset fondamentale del vivere moderno al pari dello smartphone e della foto con prole sul profilo del social network di riferimento.

Procedete così: affettate i calamari puliti in modo da ottenerne degli anelli di pari dimensioni dei mezzi rigatoni lisci destinati (anche noti come “calamarata”) ad accoppiarcisi e tagliate la parte finale dei tentacoli. Tutto il resto buttatelo nel secchio destinato all?umido della raccolta differenziata. In una padella bella larga fate scaldare con due tre cucchiai di olio extra uno spicchio d’aglio vestito e schiacciato ed un peperoncino fresco tagliato al coltello e privato dei semi (fate attenzione poi a toccarvi gli occhi o, peggio, le parti intime, con le stesse mani con cui avete maneggiato la fonte di capsaicina). Se non disponete di peperoncino fresco evitate invece di soffriggerlo e aggiungetelo solo a fine cottura: personalmente in questi casi preferisco quello già finemente suddiviso ai mini-diavoletti secchi, francamente inutilizzabili. Aggiungete quindi i calamari e fateli saltare velocemente a fuoco allegro per due minuti, girando in continuazione. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco, aggiungete i pomodorini ciliegini tagliati i quattro e fate andare per 7-8 minuti massimo. I pomodorini è bello in parte lasciarli interi ed in parte schiacciarli col fondo di un bicchiere di vetro. Verso la fine non deve mancare uno schizzo di doppio concentrato.

Nel frattempo, la pasta bolle: scolatela molto molto al dente con una schiumarola nella padella dove sta finendo di saltare il vostro sugo, coprite con l’acqua di cottura e “risottate” fino a raggiungere il corretto grado di amalgama: tra pentola e padella, per evitare di ammosciarsi, la pasta non dovrebbe cuocere per più di 10-11 minuti. Aggiungete abbondante prezzemolo tritato finemente, un goccio d’olio a crudo e servite immediatamente.

Consiglio del Sommelier: solo ipotetico in questo caso, in quanto per una serie di ragioni sono in fase analcolica anche se mai mi sognerei di consigliarvi che so, una Sprite® o una Red-bull®: a occhio il piatto ha una buona acidità per il pomodoro, poca untuosità, da correggere coll’olio a crudo ed una sapidità tipica dei primi di pesce. Se potessi, mi ci farei un bel Riesling a bassa acidità e forte sentore aromatico


Commenti

  1. La tipologia di pasta detta calamarata altro non e' che il buon vecchio pacchero, no?

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  2. Sì, sembra anche a me che siano paccheri... :)

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  3. Eh no i paccheri, anche detti schiaffoni, sono il doppio della lunghezza.

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  4. Allora non e' lo stesso caso Bavette/Linguine...qui entrano in gioco le dimensioni!
    Eleonora

    RispondiElimina

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