Involtini di verza con maiale e riso
Involtini di verza con maiale e riso |
Tempo di preparazione: 60 min.
Difficoltá: bassa
Segreto: concia della
carne di maiale
L’insidia principale che si cela dietro (anzi, dentro) gli involtini di
verza ripieni di maiale e riso è che sappiano troppo di carne. Con la carne
macinata infatti- ed in particolare con quella di maiale- è necessario mettere
in atto un’attenta “concia” utilizzando spezie, erbe aromatiche, grasso e sale.
Dev’essere per questa ragione che moti siti- tra cui alcuni decisamente autorevoli-
propongono gli involtini di verza ripieni direttamente di salsiccia, senza
mezzi termini. Involtini di verza ripieni è, originariamente, una ricetta
friulana di cui esistono in rete innumerevoli versioni (con carne di manzo, con
salsiccia, cotta prima in padella e poi involtinata, con il soffritto di carote
sedano e cipolla, con gli involtini cotti in padella) per non parlare poi delle
derive fusion che un piatto del
genere offre, sostituendo magari la verza col cavolo cinese e conciando la
carne di maiale con salsa di soja, coriandolo fresco tritato e cumino in
polvere. L’obiettivo della mia ricetta è quello di proporre un piatto leggero
(no salsiccia, no carne soffritta in padella quindi) ma saporito (sì spezie e
concia della carne) che vada bene sia come antipastino che come secondo.
Procedete così: staccate le
foglie di verza delicatamente, eliminando le prime, e mettetele a sbollentare
in poca acqua salata in una grossa pentola capace di contenerle senza doverle
piegare. Lessate le foglie di verza due-tre alla volta e poi mettetele ad
asciugare da una parte, avendo cura che non si rompano. Al momento di
utilizzarle per avvorlgere la carne di maiale, eliminate la parte piú dura alla
base (un paio di cantimetri, non oltre).
Per la carne: con 300 grammi
di macinato di maiale otterrete circa 8 involtini, adatti come antipasto per quattro
persone. Se invece sono il piatto principale, vanno bene per due. Aggiungete
poco alla volta sale, pepe e olio, un uovo, mortadella tritata (leggero si’ ma
mica dietetico), parmigiano grattuggiato, mozzarella a tocchetti (poca), prezzemolo tritato, paprika dolce, curcumina
e con grande parsimonia aceto di mele. Questo elemento e’ fondamentale per
allargare il piatto dove sono presenti quasi tutti i sapori (sapiditá,
grassezza, succulenza, tendenza dolce, sentori speziati) ma dove l’aciditá-
appunto- manca. Non potendo assaggiare la carne cruda, per testare il livello
di concia potete affidarvi soltando al vostro occhio e al vostro naso. Auguri.
Per il riso: prendete un
pugno di riso parboiled e lessatelo
in poca acqua salata per dieci minuti, scolatelo e fatelo asciugare per bene.
Poi unitelo alla carne.
Preparazione degli
involtini e cottura finale: formate una salsiccia con il macinato di carne di
maiale e riso e adagiatela nella foglia di verza, dal lato concavo. Ripiegatela
quindi prima dal lato lungo e poi dal lato corto, a fazzoletto. Per rendere
piu’ scenografica la ricetta, potete infilzarne due lembi con uno spiedino. In
ogni caso nessuna operazione di fissaggio è necessaria: se cotti correttamente
infatti, gli involtini di verza si incrocchiano (termine rigoroso, voce del
verbo incrocchiare), rendendo soda e solida la preparazione. Impilateli quindi
in una teglia o una pirofila, cercando di farli stare viocini e un po’ pigiati.
Il fondo deve essere prima unto con olio extra e poi, dopo aver adagiato gli
involtini di verza, bagnato con del brodo (vegetale o di carne). Infine,
grattate un po’ di parmigiano sopra gli involtini e spruzzateli con un po’ di olio
extra (questo accorgimento è fondamentale per ottenere l’ incrocchiatura
finale). Fate cuocere in forno giá caldo a 180° ventilato per circa 35-40
minuti.
Consiglio del Sommelier: ho preparato
involtini di Verza ripieni di carne di maiale in un periodo di convalescenza
per un fastidioso mal di gola. L’abbinamento è stato quindi- ahimè- con un
simpatico sciroppo per la tosse di origine naturale. Un piatto del genere
comunque, va abbinato con un vino bianco, con caratteristiche di freschezza
(freschezza=aciditá) tali da completare il ventaglio di sapori giá presenti.
Per una volta voglio restare in Italia e invece dei soliti vitigni austriaci,
suggerisco un Vermentino di Gallura.
In ogni caso,
Mahlzeit!
questa la faccio! :) e anche il salmone con la pelle croccante, ecco.
RispondiEliminaE io attendo conferme a pie' fermo.
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