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Carbonara agli asparagi

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Tempo di preparazione : 25 min. Difficoltà : media/alta Segreto : mantecazione a caldo ma lontano dal fuoco Ho amici noti per essere tutti di un pezzo, lo sguardo fiero e il passo fermo, sulle cui solide spalle si potrebbe tranquillamente poggiare il peso di tutti i dolori del mondo. Ne conosco di tali senza macchia e senza paura, pirati del mar dei sargassi, cavalieri neri, capitani d’industria e predatori di amori impossibili. Eppure li ho visti tremare, perdere la loro personalità, arrendersi alla debolezza del loro cuore davanti alla criptonite dell’esemplare maschio della razza umana: la carbonara. Il piatto del condannato, l’ultimo desiderio prima di morire, la gioia di vivere in una vita di sacrifici. Io adoro questa parola, mi riempie la bocca: Carbonara, carbonara, carbonara. Carbonara Libera, Carbonara per tutti. Ne propongo una variante con gli asparagi non certo per l’ambizione di invitare alla mia tavola pericolosi consumatori di cibi light (che rimarranno comunque delusi

Zuppa lenticchie e cannollicchi

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Tempo di preparazione : 60 minuti Difficoltà’ : media Segreto : uomo del mistero. Ore 19:50. Una imprecisata località marittima “per famiglie” da qualche parte lungo la costiera adriatica. Tra ragazzini che si attardano nonostante le strilla delle madri, ragazzotti coi capelli ingelatinati che si preparano per l’aperitivo e bagnini corpulenti che concludono le operazioni di chiusura ombrelloni, in lontananza, a filo con l’orizzonte, una leggenda mette insieme uno dietro l’altro i suoi piccoli passi per produrre un lento ma inesorabile incedere. Se siete fortunati, potrete farvi cogliere di sorpresa dal ticchettio di quei piedi nudi che accarezzano l’asfalto bruciato come fosse un morbido prato. E poi, magari, trovandovi un punto di osservazione privilegiato, potreste vedere avvicinarsi quella figura longilinea e priva di curve, con la pelle glabra arabescata soltanto da qualche liscio e sporadico pelo e le sole pudenda avvolte da un sottile e secolare slippino. Ebbene

Paccheri al ragu' di rana pescatrice con zucchine e bottarga

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Tempo di preparazione: 25 min. Difficoltá: media Segreto: rana pescatrice come carne Detto della fisiognomica della rana pescatrice , o coda di rospo, ritorna il pacchero in una preparazione col pesce, che altro non é che una variante piú corposa dei tagliolini spigola, zucchine e bottarga. Piú corposa perché la principale caratteristica della carne della rana pescatrice é quella di essere dura e come tale quindi ben si presta ad una cottura prolungata ed ad una succulenta mantecazione. Prima di iniziare a preparare il ragú di rana pescatrice vi consiglio di preparare le zucchine- quelle romanesche ovviamente- (una ogni commensale) tagliandole per lungo ed eliminando la parte spugnosa centrale col coltello di fiducia e facendole poi a tocchettini. Per la bottarga invece é fondamentale averla precedentemente trasferita nel congelatore: in questo modo quando andrete a grattarla sará bella dura e verrá fuori perfettamente sgranellata. Fatevi fare la rana pescatrice a spezzatino (700gr

Gulasch-Gulasch Ipercube

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Tempo di preparazione: 120 min. Difficolta’: alta Segreto: accuratezza Dico accuratezza perché la preparazione di un buon Gulasch non ha un solo segreto ma molti di piú: potrei citare la qualitá della paprika, fondamentale che non sia quella dozzinale sullo scaffale del supermercato posta tra l’aglio in polvere e il finocchietto secco, oppure la paziente cottura a fuoco medio protratta all’infinito, passando poi all’utilizzo di una patata che si sfaldi nel sugo di cottura conferendogli la cremositá finale. La veritá è che nessuno di questi elementi da solo riuscirá a rendere il vostro Gulash men che perfetto, ma solo la sommazione di ogni singolo particolare contribuirá in modo decisivo ad un risultato finale appropriato. Per inciso, è la prima volta che realizzo una ricetta piú volte prima di postarla perché mai come in questo caso ho avuto bisogno di “ottimizzare” le traiettorie gustative: non sará un caso, se l’ultimo riuscitissimo tentativo e’ stato portato a termine in quella c

Calamarata

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Tempo di preparazione: 30 min. Difficoltà : media Segreto : livello di confidenza col pescivendolo L’unico inconveniente nella preparazione di piatti coi calamari è rappresentato dalla seccatura di pulirli accuratamente: eestrarre la lisca cartilaginea, cavare gli occhi, strappare la pelle. È per questo che il modo migliore per gustarsi questo delizioso primo di mare è farsi pulire i calamari dal proprio pescivendolo di fiducia, un asset fondamentale del vivere moderno al pari dello smartphone e della foto con prole sul profilo del social network di riferimento. Procedete così : affettate i calamari puliti in modo da ottenerne degli anelli di pari dimensioni dei mezzi rigatoni lisci destinati (anche noti come “calamarata”) ad accoppiarcisi e tagliate la parte finale dei tentacoli. Tutto il resto buttatelo nel secchio destinato all?umido della raccolta differenziata. In una padella bella larga fate scaldare con due tre cucchiai di olio extra uno spicchio d’aglio vestito e schiacci

Afrodisiaci: il più potente del mondo.

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Il termine generico afrodisiaco, per rimanere al solo ambito alimentare, si riferisce a qualcosa il cui consumo incide positivamente sulla sfera sessuale. Tralasciando il mondo farmaco- per il momento- ed i vari Viagra, Cialis e Levitra che agiscono effettivamente sull’idraulica della prestazione maschile, meriterebbe nella categoria una menzione speciale il Caverject, trascurato farmaco iniettivo (da iniettare sulla parte) assunto oramai fuori controllo medico- almeno così suggeriva in tempi non sospetti la ormai ex-moglie- da un noto esponente politico italiano con la passione per i regali costosi a piccole fiammiferaie indifese che sognano di possedere un proprio centro estetico con ampio parcheggio. Se però mi soffermassi sulle caratteristiche del Caverject verrei meno alla premessa esistenziale di questo blog che si occupa, come facilmente evincibile dal titolo, solamente di ciò che viene assunto per bocca. È quindi evidente come io possa far riferimento alle “punturine” del gene

Zuppa di fagioli rossi e scampi alla Isadora Drunken

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Tempo di preparazione: 25 min. (esclusa la fagiolata) Difficoltà: media Segreto: separazione testa e corpo degli scampi Questa ricetta, forse non proprio un piatto estivo, mi è stata suggerita dalla gaudente gourmet che le dà il nome e l’unica sostanziale modifica che vi ho applicato è stata appunto la separazione del corpo dello scampo dalla testa. Della serie il viaggio astrale applicato alla preparazione di fantasiose zuppe, manco fosse Castaneda ad invitarci a cena. La verità, molto più prosaica è che, come già ampiamente narrato su queste pagine, il sapore abita nella testa dei crostacei ed è da lì che bisogna partire. Ho preferito chiamarla zuppa piuttosto che riduzione o addirittura vellutata per rimanere fedele ai principi base del FNLRPABMB   (Fronte nazionale per la liberazione dalla Rucola-Pachino-Aceto Balsamico-Mozzarella di Bufala) che combattono ferocemente l’abuso di terminologie accattivanti e pretenziosamente ingannevoli nella descrizione di aliment

Salmone Gravlax

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Tempo di preparazione: 2 giorni Difficoltà: media Segreto: freschezza del salmone Ricetta straordinaria e originalissima, si tratta di fare un prosciuttino con il vostro filetto di salmone sfilettato e spinato. Se non siete dei maestri di sushi, fatevi preparare due filetti di salmone complementari dal vostro pescivendolo di fiducia di circa mezzo chilo l’uno. Avrete bisogno di un bicchiere e mezzo di sale grosso e mezzo bicchier di zucchero di canna , pepe verde e nero pestato a mano grossolanamente (non macinato), mischiati insieme. Procuratevi poi un bel po’ di aneto o di finocchietto selvatico- freschi, ovvio, niente di secco conservato in barattoli. L’aneto non si trova facilmente alle nostre latitudini, non a caso il Gravlax è una ricetta norvegese nonostante il nome suggerisca luoghi persino più far far away , mentre per il finocchietto fresco è sufficiente approvvigionarsi del finocchio e staccare quei rametti pelosi che spuntano sul suo vertice. Ve ne serve tanto,

Rana pescatrice alla giuliese

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Tempo di preparazione : 35 min. Difficoltà : facile Segreto : non giudicare dal nome Io sono uomo di mare a partire dalla trattativa con il pescivendolo fino al tavolo da pranzo, passando per le padelle, i forni e le griglie della mia cucina o per la carta del mio ristorante preferito. Ma il contributo che posso dare in presenza di reti, ami e nasse non va oltre un commento di ammirazione, a panza piena e la sera prima, per coloro che, letteralmente, s’imbarcano nell’epica avventura della pesca. Questo per dire che io la rana pescatrice la riconosco o sul banco del pesce come una grossa coda desquamata privata della testa (chiamata appunto coda di rospo) o direttamente nel piatto del ristorante sotto forma di sofisticato manicaretto. Può anche darsi che in quei ristoranti che espongono le loro primizie ittiche, l’abile direttore di sala- tra un “tutto bene” e l’altro- mi abbia anche blandito alludendo ad una favolosa coda di rospo, lì in vetrina tra i ricci, la pezzogna e le

Linguine allo spada con tagliatina al pepe verde

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Tempo di preparazione: 20 min. Difficoltà: facile Segreto: non far diventare lo spada stoppaccioso Nell'era della post-ristorazione, in tragiche derive di haute-cuisine prêt-à-porter, fioriscono le matriciane di pesce spada, le carbonare di cozze e i ragù di tonno. Pur standomi bene l'abbinamento cozze-pecorino, se fossi l'astuto chef di un ristorante con primi di pesce tutta la settimana, il prodotto ittico che destinerei all'uso di mantecati piatti di pasta sarebbe quello a maggior rischio deperimento ed in precoce stato di decomposizione, forte dell'effetto mascherante che la prolungata cottura ed il melange con elaborati sughi mi garantirebbe. È per questo che nelle mie linguine allo spada, necessariamente cotto a puntino, affianco la tagliatina molto molto al sangue: per la semplice ragione che io non devo nascondere la mia carne. Avrete bisogno di una bella bistecca di pesce spada da circa due etti per due porzioni abbondanti da 250-300 grammi di lin

Tartare di manzo

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Tempo di preparazione: 15min. Difficoltà: facile Segreto: un buon coltello e materiale di prima qualità (di primissima…) Dopo la breve parentesi diplomatica nei confronti dei vegetariani, con la tartare di manzo segno definitivamente i confini tra chi è l'ospite d'onore alla mia tavola, chi può rimanere e chi invece è pregato di accomodarsi altrove, al tavolo degli assassini seriali e dei bevitori di birre analcoliche. Per quanto riguarda i consumatori di carne ben cotta invece, beh questo piatto ha il potere di escluderli automaticamente. Ben vengano invece i bevitori di sangue e i lupi mannari: avanti che c'è posto. Fatevi dare dal vostro macellaio di fiducia un filetto di manzo- no vitello no vitellone - di carne rossa ma non fatevelo macinare. L'unico sforzo previsto per una buona tartare è dato dal taglio al coltello ed è qui che risiede l'unica insidia: dovete averne uno vero. Di solito un buon coltello da tartare , ma anche da pesce crudo, non s

Spaghetti all’amatriciana

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Tempo di preparazione: 50 min. Difficoltà: facile se interpretato da talebani Segreto: guanciale L'amatriciana o la matriciana? Questo è solamente uno dei piccoli grandi dilemmi che si aggirano dalle parti di uno dei piatti più popolari in assoluto ma è l'unico sul quale sono disposto a transigere. Tecnicamente, trattandosi di un piatto inventato ad Amatrice, la dizione corretta mi aspetterei che fosse quella appunto con la A davanti, ma è anche plausibile che pur essendo di origine abruzzese ha conosciuto la sua realizzazione all'interno delle mura amiche di Roma- non mi riferisco necessariamente al Grande Raccordo Anulare- e abbia deciso quindi di naturalizzarsi eliminando la A iniziale in un più cacofonico e trasteverino Matriciana. Fate come vi pare, non è questo il punto. Non sono invece disposto a transigere sugli ingredienti e vale a dire: Solo, sempre e soltanto guanciale , niente pancetta- a prescindere dal grado di affumicatura- e men che mai bacon Peco